Nel posto giusto al momento giusto

Eppure, nonostante tutto,

non poteva ancora credere di essere finito lì.

Non riusciva a distogliere lo sguardo da ogni cosa che gli capitasse a tiro.

Gli imponenti edifici lo scrutavano dall’alto,

pieni di segreti ben nascosti agli occhi comuni.

Si chiese se fosse possibile abituarsi a quello che vedeva,

se fosse possibile alzarsi la mattina e attraversare noncurante quello che stava vedendo, come fosse normale.

Aveva la sensazione che non si sarebbe mai abituato.

Eppure sapeva che il suo tempo era limitato, che non avrebbe mai avuto la possibilità di scoprire tutti i segreti di quel posto.

Proprio per questo forse era così eccitato, consapevole che quella era un’unica possibilità e che lui era fortunato, davvero fortunato.

Pensò ancora una volta a dove tutto era iniziato.

“Ne ho fatta di strada” pensò tra se e se.

Eppure ciò che lo rendeva così fortunato era la sua voglia inesauribile di scoprire.

L’aveva sempre avuta, sin da bambino.

Il brivido dell’ignoto e del nuovo.

Si accese una sigaretta, con il suo zippo.

Senti la fiamma accarezzargli la mano:

fu un breve sollievo,

poi l’aria fredda

continuò a pizzicargli la pelle.

Pensò che forse doveva prendere i guanti, ma richiedeva uno sforzo troppo grande in quel momento: quello di distogliere lo sguardo da quello che stava osservando con una eccitazione crescente.

Eppure chiunque lo avesse guardato in quel momento, avrebbe potuto dire tutto tranne il fatto che fosse minimamente euforico.

Faceva parte di lui, faceva parte del suo modo di essere.

Quello di non lasciar trasparire troppe emozioni.

Ma di viverle dall’interno; un perpetuo fuoco che alimentava la passione per ciò che faceva.

Quanti potevano dirsi soddisfatti della loro vita?

Lui lo era, si sentiva nel posto giusto al momento giusto,

sapeva che

non sarebbe potuto essere da nessun’altra parte se non dove si trovava.

Sorrise e continuò a camminare.

i suoi passi erano ritmati dal suono metallico del suo accendino:

gli era sempre piaciuto quel rumore.

Guardo lo zippo prima di riporlo in tasca.

Ogni oggetto che possedeva raccontava una storia di lui,

un pezzo di quello che era stato e di quello che è tutt’ora.

Improvvisamente il suo olfatto venne investito da un profumo particolarissimo.

Era una vita che non lo sentiva, gli ricordo qualcosa che avesse a che fare con il suo luogo d’origine.

Un profumo misto di caffè e pane appena sfornato aleggiava nell’aria.

“Questo posto è già vivo” pensò.

Erano le 5:07 di mattina.

Nonostante l’insolito orario questo era il momento che preferiva di più, ovunque si trovasse nel Mondo.

Vide finalmente l’ingresso della sua destinazione.

Si passò una mano tra i neri ricci, “magari riuscissi a sistemarli” pensò sorridendo.

Entrò nell’atrio.

Una piacevolissima sensazione di calore lo colpì.

Si senti elettrizzare.

Quella sensazione che più di tutte amava.

Era iniziato un nuovo giorno della sua vita.

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