Cose dell’altro Mondo – Parte Prima

Premetto: è la prima volta che scrivo un intervento diviso in più parti. La lunghezza di ciò che ho scritto mi ha portato a prendere questa scelta. Mi auguro che possiate apprezzarla anche “parte dopo parte”. Domenico

La trovò, dopo averla cercata per tanto tempo.

Era sicuro fosse proprio quella.

Lo sentiva, sapeva di non poter più sbagliare.

Era arrivato.

Si avvicino con lentezza,

pregustando quel momento.

Nonostante tutta l’adrenalina in circolo,

si accorse di essere spaventato.

E se in fondo si stesse sbagliando?

Guardava fisso davanti a sè una parete di roccia:

non era imponente, ne particolarmente ricca di alcuna apparente peculiarità.

Eppure non riusciva a distogliere un attimo gli occhi da essa;

sembrava che la parete fosse costituita da una roccia metallica, plasmatica, che mutasse forma come se avesse vita propria.

Grigia argentea, emetteva bagliori strani; sembrava che da un momento all’altro potesse comporsi in una forma definita o rivelare qualcosa di stupefacente.

La prima cosa che pensò fu di toccarla.

Ma una parte di lui diceva di restare fermo un attimo di più, di “attendere” la prima mossa.

La parete era coperta da una cascata;

eppure non riusciva a spiegarsi come dopo averla attraversata fosse rimasto perfettamente asciutto.

Ancora non riusciva a farsene una ragione.

“Starò sognando” pensò.

Ma sapeva non poter essere un sogno.

Era tutto incredibilmente reale, e lui ne era perfettamente consapevole.

Improvvisamente, non appena fece un passo verso la parete, la massa grigiastra cessò di muoversi e restò immobile.

Fu un segnale, lo interpretò al volo.

Chiuse gli occhi e la attraversò.

Quello che vide quando riaprì gli occhi lo lasciò senza fiato.

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