Il vento accarezzava la pelle inscurita dai raggi del sole,
Il silenzio era lasciava posto ai sussurri ritmici di un canto che scandisce la fine della giornata.
Volgendo lo sguardo all’insù una luce inondò la sua vista
facendogli perdere la cognizione del tempo.
L’odore del legno si mischiava con quello delle foglie che il vento portava con sé
e in quel paradiso di naturale benessere dei sensi,
riuscì convincersi di essere davvero fortunato.
(Carloforte, 31 Luglio 2016)